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Una vita in ferrovia

Dopo 34 anni di carriera l’ingegnere Giorgio Spadi lascia l’azienda che ha contribuito a trasformare da impresa ferroviaria a carattere locale a collegamento tra la Lombardia e il mondo

 

Quando è arrivato in piazzale Cadorna 14 per la prima volta era il 1987. I binari che partivano verso il nord della Lombardia erano solo due, il passante di Milano non esisteva, il collegamento con l’aeroporto di Malpensa era una fantasia. Giorgio Spadi ha passato la sua vita professionale tra FerrovieNord e Trenord ed è stato protagonista delle trasformazioni che hanno reso la ferrovia lombarda la prima in Italia per offerta regionale e suburbana e un ponte con l’Europa e il mondo.

 

I numeri di un servizio radicato sul territorio

Nel 1996 sui binari che collegano la stazione di Cadorna con i territori a nord di Milano circolavano 333 treni al giorno e questo numero era considerato rilevante. Oggi, anche grazie al lavoro di Spadi prima in FNM e poi in Trenord, sulla rete Ferrovienord ne circolano 850, e ben 2200 nell’intera regione, considerando anche i binari di RFI.

Una crescita che ha visto un netto impulso negli anni 90, quando si è deciso di ripensare il servizio ferroviario regionale. Punto di partenza è stato il lavoro infrastrutturale, che ha consentito l’attivazione delle linee S del Passante ferroviario, che oggi garantiscono il collegamento tra il nord e il sud della regione attraversando Milano, e il collegamento con Malpensa che consente di raggiungere l’aeroporto in modo efficace e conveniente.

La trasformazione è passata anche dall’orario, con l’introduzione del sistema cadenzato – una corsa ogni ora, poi ogni mezz’ora – in modo da trasformare il treno in una abitudine per i cittadini lombardi.

 

Mobilità a misura d’uomo

E oggi? Oggi la domanda di mobilità sta cambiando. Chi si muove in treno non lo fa più solamente per andare e tornare dall’ufficio. Turismo, cultura, svago sono tra i motivi per cui sempre più persone scelgono di spostarsi il treno. Trenord si sta attrezzando per rispondere a queste nuove esigenze dei viaggiatori e ha avviato un percorso di ringiovanimento della flotta che oggi ha già messo in servizio oltre 160 nuovi treni. Aiuteranno a rispondere alle sfide di un Contratto di Servizio che punta a raggiungere l’ambizioso obbiettivo del milione di passeggeri giornalieri entro il 2033.

Ma secondo Spadi non basta aggiornare le flotte: il cuore della qualità del servizio passa dalle persone.  «In più di 30 anni di lavoro ho conosciuto migliaia di persone e migliaia di ferrovieri -racconta Spadi-. Ho visto una passione straordinaria per il proprio lavoro e la consapevolezza sempre crescente di fare parte di una grande famiglia, il cui compito è la mobilità dei cittadini. Questa è una delle libertà fondamentali della nostra costituzione e un patrimonio della collettività».